Arte Under 35: la sfida estera
Presentazione ad Artissima a Torino il 1° novembre 2025
Lo studio dell’Osservatorio Arte Contemporanea, presentato ad Artissima 2025 il 1° novembre e sostenuto da Intesa Sanpaolo, ha analizzato la nuova generazione di artisti italiani nati dal 1990 in poi, rappresentati dalle 176 gallerie italiane e internazionali presenti ad Artissima 2025.
Dall’indagine sono emersi 408 artisti under 35 rappresentati dalla gallerie di Artissima, di cui 83 italiani (20%) o formatisi in Italia. Su questo panel il gruppo di lavoro ha analizzato la loro visibilità e rappresentanza all’estero.
L’analisi ha considerato vari parametri — formazione internazionale, residenze, premi, mostre, presenza in gallerie e collezioni museali estere, partecipazioni a biennali e bandi come l’Italian Council,— per restituire un’immagine precisa del loro posizionamento nel mondo dell’arte. La maggior parte degli artisti appartiene alla fascia 30–35 anni, nata nella prima metà degli anni Novanta — una generazione che sta consolidando la propria presenza nel sistema internazionale. Gli artisti più giovani, nati dopo il 2000, si mostrano molto dinamici sul territorio nazionale e muovono i primi passi sulla scena estera.
Emergono dati significativi: la parità di genere (44 uomini e 39 donne) segna un cambiamento rispetto alle generazioni precedenti, suggerendo un sistema sempre più equo in termini di rappresentanza.
La formazione all’estero gioca un ruolo importante, l’ha scelta il 35% del campione, così come la partecipazione a residenze e premi per promuovere la carriera internazionale (22,9% e 25%), mentre è esigua l’applicazione ai bandi dell’Italian Council (3,6%).
La mappatura delle gallerie italiane rivela un panorama variegato, in cui la presenza di artisti nati dopo il 1990 cambia sensibilmente da caso a caso. Solo un gruppo ristretto di gallerie investe in modo sistematico sulle nuove generazioni, alla quale spesso appartengono loro stessi, costruendo vere e proprie “scuderie” di artisti under 35, mentre la maggioranza mantiene un approccio più selettivo, rappresentando un solo giovane artista.
Sul piano internazionale, emerge una rete sempre più dinamica. Molti giovani autori hanno già presentato il proprio lavoro all’estero in spazi indipendenti, gallerie o istituzioni tra Svizzera, Germania (nelle Kunsthalle e Kunsthaus), Regno Unito, Francia (Frac), Cina e Stati Uniti — i principali poli di riferimento del contemporaneo.


Da sinistra a destra: Sara Parodi, Antonella Crippa, Marilena Pirrelli e Luigi Fassi.
Dietro i numeri si intravedono traiettorie precise. Il 27% degli artisti italiani under 35 ha già realizzato più di una mostra personale all’estero, il 12% ne conta oltre tre, e un 10% supera le cinque. In tutto il 48% ha avuto personali.
Nelle collettive, la partecipazione internazionale è ancora più disseminata (70%): il 5% ha preso parte a più di venti mostre, il 10% a oltre dieci, il 16% a più di cinque, mentre un 30% non ha ancora avuto occasione di esporre all’estero.
La rappresentanza internazionale rimane un nodo aperto. L’83% degli artisti non ha ancora una galleria estera, ma i segnali di cambiamento sono evidenti: un 6% è già seguito da più gallerie in diversi Paesi, segno di una circolazione crescente e di un sistema che comincia a funzionare secondo logiche reticolari. In tutto sono rappresentati per il 16,8% del campione, così come le fiere internazionali (27,7%).
I rapporti diretti con gallerie internazionali — soprattutto a Londra, Berlino e Parigi — raccontano una generazione che non aspetta di essere “scoperta”, ma si muove in autonomia, intrecciando relazioni, collaborazioni e visibilità. È una mobilità indipendente, priva di rigide gerarchie, dove la geografia dell’arte si dilata oltre i confini nazionali.

Oggi, esporre all’estero non è più solo un traguardo individuale, ma un indicatore di trasformazione sistemica: l’internazionalizzazione diventa parte integrante delle strategie di crescita, un dispositivo di legittimazione e, al tempo stesso, di libertà. La doppia o tripla rappresentanza permette agli artisti di diversificare pubblici e mercati, costruendo identità più sfaccettate e resilienti.
Infine, la presenza in Biennali e nelle collezioni museali è ancora per pochi: rispettivamente per il 10,8% e il 9,6% degli artisti esaminati.
In sintesi, la nostra analisi su Artissima 2025 mostra che la generazione di artisti italiani nati dopo il 1990 sta diventando rilevante nel panorama nazionale, ma contribuisce anche a ridefinire i rapporti tra scena italiana e contesti internazionali. Le traiettorie individuali, le strategie delle gallerie e la densità delle mostre personali all’estero segnalano un cambiamento strutturale: la mobilità e l’internazionalizzazione non sono più strumenti opzionali, ma condizioni intrinseche della carriera artistica contemporanea, e la nuova generazione italiana emerge come protagonista di un sistema sempre più interconnesso, flessibile e globalmente competitivo.
Osservatorio Arte Contemporanea è una piattaforma ideata da Franco Broccardi, partner Studio Lombard DCA, e dalle giornaliste Silvia Anna Barrilà, Maria Adelaide Marchesoni e Marilena Pirrelli. Sostenuta da un bando del Ministero della Cultura, da Fondazione Fiera Milano, da Banca Intesa e dal collezionista architetto Luca Bombassei. Lo studio è stato presentato il 1° novembre 2025 ad Artissima.
Relatori:
Michele Coppola, Executive Director Art, Culture and Heritage Intesa Sanpaolo, Director General Gallerie d’Italia;
Luigi Fassi Direttore Artissima;
Marilena Pirrelli, Giornalista, docente e analista dell’economia e del mercato dell’arte Osservatorio Arte Contemporanea;
Sara Parodi, Wealth Advisor, Intesa Sanpaolo Private Banking, Wealth Management – Wealth Planning – Art Advisory
Moderatrice:
Antonella Crippa, Art Advisory & Fair Value Coordinator Intesa Sanpaolo Art, Culture and Heritage – Group Chief Sustainability Officer Area
