È stato presentato sabato 13 settembre a Rovereto, al Teatro Zandonai, in occasione del festival Oriente Occidente, il 21° rapporto Impresa Cultura di Federculture, prima tappa di un tour nazionale con un particolare focus sul Trentino Alto Adige.

All'evento è intervenuto Franco Broccardi, partner dello Studio Lombard DCA e membro del Consiglio Direttivo di Oriente Occidente, insieme a Francesca Gerosa, Assessora Cultura Provincia Autonoma di Trento; Giulia Robol, Sindaca Comune di Rovereto; Paolo Baldessari, Presidente Oriente Occidente; Alberto Bonisoli, Responsabile Ufficio Studi Federculture; Andrea Cancellato, Presidente Federculture; Patrizia Galvagni, Presidente Fondazione Caritro.

Il volume fa il punto sullo stato del sistema culturale italiano attraverso dati aggiornati su consumi, finanziamenti, occupazione, turismo, e propone analisi ragionate sulle politiche, le criticità e le prospettive di crescita della cultura in Italia. In questa edizione presenta un focus sul turismo culturale, che traina e consolida la ripresa del settore turistico italiano superando in molti casi i livelli pre-pandemici.

Nel panorama nazionale della cultura, il Trentino e Alto Adige si ritagliano un posto di primo piano, con una spesa pubblica pro capite destinata alla tutela e valorizzazione dei beni culturali nel 2023 superiore ai 170 euro (secondo posto in Italia). Il divario rispetto ad altre aree del Paese è molto marcato: in Lombardia e in Veneto l’investimento si è aggirato intorno ai 4 euro pro capite, nel Lazio non ha superato i 7 euro.

Quando si guarda alla spesa media delle famiglie per ricreazione, sport e cultura il Trentino-Alto Adige conferma il suo primato nazionale. Nel 2023 le famiglie trentine hanno destinato a questa voce di spesa in media 154,76 euro al mese, quelle altoatesine 151,02 euro, segno che qui la cultura non è un capitolo marginale del bilancio familiare, ma una componente essenziale dello stile di vita.

Anche la fotografia della fruizione culturale conferma la vivacità della regione, con elevati livelli di partecipazione. Nel 2024 quasi la metà dei residenti della provincia autonoma di Trento ha visitato almeno un museo o una mostra, mentre i monumenti e i siti archeologici hanno attirato l’interesse di circa il 40% della popolazione. Si conferma anche una partecipazione vivace allo spettacolo dal vivo: il teatro ha coinvolto il 28,6% dei cittadini, mentre i concerti hanno raggiunto il 28,7% di partecipazione e la musica classica l’11,7%, valore tra i più elevati a livello nazionale. Più debole invece la frequentazione del cinema, che nel 2024 si è fermata al 40,5%: una quota che, pur segnando una ripresa rispetto agli anni della pandemia, colloca la provincia nella parte bassa della classifica nazionale.

Inoltre, nel 2024 quasi un terzo dei comuni trentini rientrava nella categoria di quelli con caratteristiche culturali riconosciute, subito dietro realtà come Bolzano, Umbria e Toscana, che superano il 40%. Ancora più significativa è la distribuzione delle presenze turistiche: l’88% dei visitatori della provincia di Trento ha scelto comuni caratterizzati da due o più vocazioni, tra cui una culturale, storica, artistica o paesaggistica, una quota tra le più alte d’Italia. Un risultato che evidenzia la capacità del territorio di valorizzare il patrimonio culturale non come elemento isolato, ma come parte integrante di un’offerta ampia che intreccia natura, identità locale e qualità dell’accoglienza.

La presentazione, organizzata in collaborazione con l’Associazione Oriente Occidente, è stata anche occasione per tracciare un consuntivo della 45ª edizione del Festival Oriente Occidente che si è chiuso lo stesso giorno. Su questo sono intervenuti Anna Consolati, Direttrice generale Oriente Occidente e Lanfranco Cis, Direttore artistico Oriente Occidente, con una grande novità: il coreografo e regista spagnolo Marcos Morau affiancherà come curatore la direzione artistica per i prossimi due anni.

Il festival da oltre 40 anni rappresenta un'infrastruttura culturale permanente, che non si esaurisce nella programmazione annuale, ma si traduce in progettualità diffuse e nella costruzione di un tessuto sociale e creativo attivo tutto l’anno. In questa edizione 2025, il festival ha organizzato 40 eventi con 17 compagnie coinvolte e un totale di 140 tra artisti, artiste e staff tecnico. Cinque spettacoli sono andati sold out, oltre 3.000 i biglietti venduti. Più di 800 persone hanno partecipato agli eventi di approfondimento, circa 100 tra allievi e volontari coinvolti in progetti formativi e di partecipazione. Nelle strutture ricettive del territorio sono state registrate 421 notti.

I dati raccolti confermano la radicata partecipazione locale, con il 70% del pubblico proveniente dalla provincia, e un notevole abbassamento dell’età media: oggi, oltre la metà dei partecipanti ha tra i 26 e i 54 anni. Si rafforza anche la community fidelizzata: il 45% segue il Festival da più di cinque anni, ma un dato significativo è che il restante 55% è nuovo pubblico che segue il Festival negli ultimi cinque anni.

Oriente Occidente si conferma dunque un progetto in movimento, capace di generare valore non solo artistico, ma anche sociale, economico e umano. Un viaggio verso comunità attive, fatte di persone, luoghi e visioni.