Dopo anni di attesa, il settore artistico italiano ha ottenuto una vittoria storica: l'Iva sulle opere d'arte è scesa al 5%, la percentuale più bassa d'Europa. Un traguardo che supera persino Francia (5,5%) e Germania (7%), e che ha scatenato l'entusiasmo degli operatori del settore.

La notizia ha avuto grande risonanza sulla stampa specializzata e non, non solo in Italia, ma anche a livello internazionale. Le potenzialità di questa riforma certamente ci sono, ma è ancora da vedere se veramente aiuterà ad aumentare gli scambi e, soprattutto, a superare le criticità del mercato dell'arte, come il problema del sommerso.

Per l'occasione, il nostro partner Franco Broccardi, che da anni si impegna per riformare il settore attraverso i suoi ruoli istituzionali, è stato intervistato da diversi quotidiani e riviste specializzate, tra cui Il Sole 24 Ore, Moneta (Il Giornale, Libero, Il Tempo), Artribune e anche il tedesco Die Welt am Sonntag.

Li abbiamo raccolti in questa pagina. Ora, dopo tante parole, aspettiamo di vedere i fatti.

Kunst: Italien hat jetzt den niedrigsten Steuersatz in Europa - WELT
Nachdem Frankreich und Deutschland die Mehrwertsteuer auf Kunst reduziert haben, hat die italienische Regierung die Nachbarn noch übertrumpft. Dem Kunsthandel verleiht die erhebliche Steuersenkung Aufwind – und er wird internationaler.
Fisco amico dell’arte: l’Iva agevolata dà nuovo respiro alle compravendite - Moneta
L’aliquota sugli scambi di opere e beni da collezione diminuisce dal 22 al 5%. Obiettivo: aiutare il settore a ripartire
Chi beneficerà dell’IVA al 5% sulle opere d’arte?
Dottore commercialista esperto in economia della cultura, Franco Broccardi risponde alle nostre domande sul funzionamento dell’IVA al 5% per le opere d’arte e su come potrebbe aiutare il mercato italiano
L’Iva al 5% sul commercio di opere d’arte renderà il mercato più trasparente?
Un cambio di paradigma, oltre che di condizioni economiche, metterà alla prova galleristi e artisti. Un’opportunità per attrarre energie internazionali