Dopo anni di attesa, entra ufficialmente in vigore il sistema di vigilanza sugli Enti del Terzo Settore (ETS). Il Ministero del Lavoro ha infatti pubblicato in Gazzetta Ufficiale (n. 214 del 15 settembre 2025) il decreto del 7 agosto 2025, che fissa regole, tempi e modalità dei controlli su associazioni, fondazioni e reti associative iscritte al Registro unico nazionale del Terzo Settore (RUNTS).

Il provvedimento dà attuazione agli articoli 93 e 96 del Codice del Terzo Settore (D.Lgs. 117/2017) e rappresenta un primo passo verso un sistema strutturato di vigilanza, che diventerà operativo a inizio 2026 con un successivo decreto direttoriale.

Chi sarà controllato e chi no

I nuovi meccanismi di verifica interesseranno:

  • associazioni di promozione sociale (APS),
  • organizzazioni di volontariato (OdV),
  • enti filantropici,
  • reti associative,
  • ETS “generici” iscritti al RUNTS.

Restano esclusi dal perimetro:

  • le imprese sociali (incluse le cooperative sociali), vigilate secondo regole proprie,
  • le società di mutuo soccorso, soggette al controllo del MIMIT.

Le finalità: trasparenza e correttezza

Alla base del provvedimento ci sono tre obiettivi chiave:

  1. accertare che gli enti mantengano i requisiti per l’iscrizione al RUNTS;
  2. verificare il perseguimento effettivo delle finalità civiche, solidaristiche o di utilità sociale;
  3. controllare l’adempimento degli obblighi legati all’iscrizione.

In altre parole, si vuole garantire che chi beneficia delle agevolazioni collegate allo status di ETS rispetti le regole e, allo stesso tempo, rafforzare la fiducia di cittadini e donatori nella trasparenza del Terzo Settore.

Tipologie di controlli: ordinari e straordinari

Il decreto distingue due tipologie di verifica:

Controlli ordinari:

  • programmati a cadenza triennale, riguarderanno tutti gli ETS (ciascun ente sarà verificato almeno una volta ogni tre anni);
  • nel primo triennio dovranno essere controllati oltre il 50% degli enti;
  • entro il 31 marzo di ogni anno ciascun soggetto responsabile definirà il programma delle verifiche triennali.

Controlli straordinari:

  • avviati dagli uffici RUNTS in qualsiasi momento, a fronte di segnalazioni o elementi emersi nei controlli ordinari;
  • si basano su accertamenti documentali e possono prevedere richieste di documenti integrativi.

Per gli enti con entrate non superiori a 60.000 euro annui, negli ultimi tre esercizi, sono previsti controlli semplificati, limitati ad alcuni aspetti essenziali.

L'esecuzione di un controllo straordinario non influisce sulla scadenza del successivo controllo ordinario (triennale), fatta salva una diversa indicazione da parte dell’ufficio del RUNTS.

Che cosa verrà verificato

Le verifiche potranno avvenire tramite analisi documentale e, se necessario, anche con sopralluoghi presso la sede legale o i luoghi di attività, sempre alla presenza del legale rappresentante o di un delegato.

Gli elementi principali riguarderanno:

  • denominazione e forma giuridica dell’ente, compatibili con la sezione RUNTS;
  • assenza di qualificazioni incompatibili (es. partiti politici, sindacati, associazioni professionali);
  • numero minimo di associati e regolarità della base sociale;
  • svolgimento effettivo e prevalente di attività di interesse generale;
  • correttezza delle attività diverse, consentite solo se secondarie e strumentali;
  • rispetto delle regole sulle raccolte fondi;
  • divieto di distribuire utili, anche indirettamente;
  • redazione e deposito dei rendiconti/bilanci, incluso il bilancio sociale ove obbligatorio;
  • tenuta dei libri sociali obbligatori;
  • corretta gestione del volontariato (registro, assicurazioni, rapporti con i lavoratori);
  • rispetto del patrimonio minimo richiesto per la personalità giuridica;
  • nomina e funzionamento degli organi sociali;
  • adempimento delle comunicazioni obbligatorie al RUNTS;
  • assenza di cause di scioglimento o estinzione.

Esiti e possibili sanzioni

Ogni controllo si concluderà con un verbale e potrà avere diversi esiti:

  • nessuna irregolarità → attestazione positiva, pubblicata sul RUNTS;
  • irregolarità sanabile → invito a regolarizzare entro 30-90 giorni, con successiva attestazione positiva se la regolarizzazione avviene nei termini;
  • irregolarità insanabile o sanabile ma non regolarizzata → possibilità di ulteriori approfondimenti, diffida o, nei casi più gravi, cancellazione dal RUNTS.

Per le fondazioni, l’Ufficio può disporre in via preliminare la sostituzione degli amministratori o la nomina di un commissario straordinario.

Chi effettuerà i controlli

La vigilanza non sarà esercitata direttamente dal Ministero, ma da “soggetti responsabili”:

  • uffici del RUNTS,
  • soggetti autorizzati

ossia:

  • reti associative nazionali (RAN), nei confronti degli ETS aderenti,
  • centri di servizio per il volontariato (CSV), per gli ETS aderenti.

Le comunicazioni avverranno esclusivamente via PEC.

Gli incaricati dei controlli dovranno rispettare requisiti specifici: formazione certificata, esperienza triennale nel settore ETS o iscrizione ad albi professionali (revisori legali, commercialisti, avvocati, consulenti del lavoro). Inoltre, è previsto il principio di rotazione: nessun incaricato potrà effettuare più di tre controlli consecutivi sullo stesso ente.

Contributi statali per i controlli

Per sostenere l’attività di vigilanza, lo Stato potrà richiedere contributi economici parametrati alle entrate degli enti controllati: 

Entrate ETS (ultimi 3 esercizi)

Contributo massimo per controllo

fino a € 60.000

€ 50

da € 60.001 a € 300.000

€ 100

da € 300.001 a € 1.000.000

€ 250

oltre € 1.000.000

€ 500

Il contributo sarà erogato in due fasi: 60% in anticipo (sulla base del numero di controlli programmati) e 40% a saldo (sui controlli effettivamente conclusi e verbalizzati).

Quando partiranno i controlli

Il decreto prevede che entro 60 giorni vengano approvati i modelli ufficiali di verbale. I primi controlli scatteranno dal 1° gennaio dell’anno successivo all’iscrizione al RUNTS: ad esempio, un ente registrato nel 2023 sarà sottoposto a verifica entro il 31 dicembre 2026. Tuttavia, l’effettiva decorrenza dell’applicazione sarà fissata con un successivo decreto dirigenziale.

Con questo provvedimento, il Terzo Settore entra in una nuova fase: più trasparenza, più responsabilità e una cornice di regole che, se ben applicata, potrebbe rafforzare la credibilità di un comparto sempre più centrale nella vita sociale ed economica del Paese.

Giuliano Maronati

Giuliano Maronati
Aree: Tax & Compliance, Terzo settore
Laureato in “Economia Aziendale – Professioni Contabili”, Dottore Commercialista e Revisore Legale. Entrato in studio nel 2009 per il tirocinio professionale, ha proseguito poi il suo percorso dopo l'abilitazione. È responsabile della compliance di clienti PMI in diversi settori, specializzato nelle tematiche delle branch italiane di gruppi multinazionali.