Libri appena usciti, o in giro già da un po’. Libri tecnici, ma anche no. Libri, ovvero uno sguardo oltre. Perché se è vero che nessun uomo è un’isola, non lo è neanche uno studio professionale e la crescita non passa solo da una formazione specifica, ma soprattutto dalla curiosità condivisa.

Per questo, di tanto in tanto, segnaliamo qui qualche lettura che ci ha fornito spunti per provare a cambiare il nostro pensiero. Qualcosa che ci ha regalato un’idea. E le idee, al contrario dei regali, si devono condividere.

#letture


Non è detto che per parlare del cambiamento climatico si debba tenere un tono serio, accademico e scientifico. Alessandra Lotti, in nome d’arte Alterales, con un fumetto leggero nei colori e nella scorrevolezza è riuscita a mantenere il giusto tono critico per interrogare il lettore su come impieghiamo, scordiamo e non curiamo più la presenza della natura nelle nostre città.

 “Al lago! Al lago” ci porta alla scoperta delle zone umide e del loro ruolo, sempre più che mai necessario, capaci di mitigare gli effetti del cambiamento climatico, assorbendo grandi quantità di Co2 e non solo. Il fumetto, attraverso l’avventura di una giovane ragazza, Nora, mette luce sulla storia vera dei cittadini di un intero quartiere di Roma, che si sono mobilitati per proteggere la loro zona umida, il loro miracolo ecologico, perché - a pensarci bene - ormai nelle nostre città non c’è più spazio neanche per il cielo!

La storia di un singolo habitat naturale: il Lago Bullicante, che assume un peso universale e politico. Infatti, l’uomo ha già distrutto e danneggiato l’80% delle zone umide esistenti del pianeta terra.

Ricordandoci, invece, che dove c’è acqua c'è vita!

“Al lago! Al lago!” capovolge la visione quotidiana che abbiamo delle cose. Un esempio è pensare quanto il surriscaldamento climatico abbia reso la vita impossibile a molti animali che vivono nelle nostre città e che usano l’asfalto per muoversi. E non solo attraverso il pensiero, perché Alterales ci invita all’azione e a sperimentare questa sensazione sui nostri stessi piedi, a toglierci le scarpe e camminare scalzi per la città!

Ancora, “Al lago! Al lago!” ricorda il beneficio che possiamo ricavare nel vivere a contatto di zone verdi. Seppur poche e piccole, quelle rimanenti nelle nostre città le stiamo abbandonando al loro destino, per essere sostituite con l’asfalto. Al contrario, la scrittrice e attivista ci sprona nell’andare alla loro scoperta, viverle e difenderle.  In questa maniera, diventa esemplificativo il coraggio di alcuni cittadini nel tutelare il loro interesse e la loro salute attraverso il salvataggio della zona umida, dimostrando al contempo che un’altra via possibile c’è, grazie al gioco di squadra.

L’invito è non solo di leggerlo, ma anche di osservare i disegni dell’artista, nel tentativo, forse, di ritrovare la felicità e il piacere di guardare le cose con il tempo che meritano. Abituati oggi ad andare sempre di fretta nelle nostre città, magari un giorno ci ricorderemo dell’insegnamento di questo libro e, nella corsa sfrenata per raggiungere il prossimo appuntamento lavorativo, ci fermeremo, ascolteremo il rumore degli alberi, li guarderemo e avremo noi stessi la voglia di andare alla ricerca di una zona umida per viverla, scoprirla e curarla. 

Grazie a chi partecipa, a chi difende, a chi si organizza, a chi si fa megafono per le voci inascoltate, a chi si attiva, a chi milita, a chi va lento, a chi ama il disordine, a chi crede che il cambiamento si porta con sé ogni giorno”. E, aggiungo io, grazie Alterales!

Beatrice Carrara

Beatrice Carrara è una storica dell’arte e studentessa magistrale presso l’Università degli Studi di Bergamo, dove approfondisce i temi legati alla valorizzazione del patrimonio culturale materiale e immateriale. Si occupa della redazione di bilanci sociali e di sostenibilità e di attività di ricerca sul mercato dell’arte.