All’Italia toccherebbero 42,7 miliardi di euro, che sommati al cofinanziamento nazionale (necessario per aprire il rubinetto europeo) portano il totale a 73,6 miliardi. Siamo il secondo Paese dell’Unione destinatario di questi denari dopo la Polonia con 104,9 miliardi di risorse previste, e che ha speso il 4,2 % delle somme a disposizione: 4,3 miliardi, il quadruplo circa degli 880 milioni utilizzati dall’Italia (l’1,2% del totale). Peraltro, soldi spesi in larghissima misura per le consulenze relative ai progetti.
Sorgente: Corriere della Sera
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