Acceleratori, incubatori e investitori lamentano la scarsa qualità dei business plan redatti dagli startupper italiani, spesso lacunosi e allestiti per dimostrare la bontà finanziaria del progetto facendo leva su calcoli iperbolici e poco realistici che decretano le entrate miliardarie della startup.
La filosofia con cui un business plan andrebbe redatto è diametralmente opposta, non è la sintesi di un successo annunciato e tutto da dimostrare, è invece il riassunto delle strategie, del mercato e delle leve utilizzabili sul breve periodo. Non va dimenticato che le startup non dovrebbero pianificare su lunghi assi temporali, perché la sopravvivenza è tutt’altro che garantita.
Vediamo dunque quali strumenti usare.
Sorgente: Come fare un buon business plan – Wired
Your Comment
Leave a Reply Now