La conferma arriva da Christie’s: le turbolenze macroeconomiche internazionali, innescate da una condizione dell’economia cinese – con relativi risvolti sociali – che non fornisce nessuna garanzia di tenuta sui livelli degli ultimi anni, si rispecchiano anche sul mercato dell’arte. Dopo Phillips e Sotheby’s, anche Christie’s registra una Evening Sale di contemporaneo molto cauta se non fallimentare, totalizzando poco più di 58 milioni di sterline, circa la metà dell’omologa vendita dell’anno scorso.
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