Con un’aliquota del 33%, l’Italia è il Paese con il più alto peso dei contributi pensionistici sul lavoro dipendente dell’intera area Ocse. A rilevarlo è la stessa Organizzazione di Parigi nel rapporto “Pensions at a glance” che fotografa i sistemi previdenziali nei vari Stati. Avvisando: contributi obbligatori elevati, «possono abbassare l’occupazione complessiva e aumentare il sommerso».
La spesa previdenziale italiana resta fuori misura: nel 2013 è stata pari al 15,7% del Pil, quasi il doppio di quella degli altri Paesi, che si ferma all’8,4 per cento. Le riforme hanno sì migliorato la sostenibilità finanziaria del sistema, grazie all’aumento dell’età pensionabile e alla perequazione tra donne e uomini, ma l’invecchiamento della popolazione continuerà a esercitare pressione sul finanziamento. Per questo l’Ocse invita a ulteriori sforzi.
Sorgente: Il Sole 24 ORE
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