«Pezzi interi del sistema dei pagamenti, dei prestiti a privati e imprese sono sotto rapida, crescente aggressione da parte di nuovi attori che, partendo dalla capacità di gestire comunità enormi, stanno entrando nel campo finanziario rubando velocemente spazio, ricavi e clienti alle banche», ragiona Fabio Bolognini, uno dei blogger finanziari più acuti del nostro paese. D’altronde «per collegare l’enorme massa di liquidità gestita da investitori istituzionali e i bisogni di credito dei privati e delle imprese non c’è (più) bisogno delle banche, lo si realizza più facilmente e a costi infinitamente ridotti con piattaforme web, non con filiali e personale in eccesso». Il risultato è fare credito a tassi inferiori offrendo rendimenti superiori a chi investe.
viaLa fine delle banche | Rivista Studio.
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