La fotografia scattata dall’Ocse nell’ultimo rapporto Oecd skills outlook 2015 è impietosa per i giovani italiani. Nella classifica stilata dall’organizzazione basata a Parigi occupano le ultime posizioni competenze spendibili nel mondo del lavoro e per quelle sullo sviluppo di tali competenze. Non basta. LItalia risulta inoltre ultima per integrazione dei giovani nel mondo del lavoro, in virtù del tasso di occupazione più basso dellarea Ocse (52,8%) e il secondo maggior numero di Neet, cioè di giovani che non studiano e non lavorano: 26,1%. Peggio di noi solo la Spagna con il 26,9%.Secondo il rapporto, i giovani italiani tra i 16 e i 29 anni arrivano terzultimi alle prove sulla padronanza delle abilità matematiche (257 punti, peggio solo Spagna e Usa) e ultimi in quelli per capacità di comprensione e stesura di testi scritti, con 262 punti.I migliori in entrambe le valutazioni risultano i ragazzi di Finlandia, Olanda e Giappone. Il motivo sembra derivare dalla bassissima percentuale di persone che hanno proseguito gli studi dopo la scuola secondaria: appena il 22,7% dei giovani tra i 25 e i 34 anni, percentuale che consegna allItalia un altro umiliante ultimo posto.Il nostro Paese, sottolinea lorganizzazione, ha “uno specifico problema di disoccupazione giovanile, in aggiunta a uno più generale”, a causa di “condizioni sfavorevoli e debolezze nel mercato del lavoro e nelle istituzioni sociali ed educative”.
viaOcse: il disastro dei giovani italiani – La Mia Finanza.
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