Secondo i dati forniti da Nomisma nel suo primo Osservatorio 2015, il mercato immobiliare italiano è precipitato ai livelli degli anni ’80: dopo il picco negativo raggiunto nel 2013 con circa 403mila compravendite, il 2014 si è chiuso attorno ai 435mila scambi.
Siamo tornati al 1985, quando le pressioni inflazionistiche e la disoccupazione incipiente, avevano corretto al ribasso le quotazioni delle case e determinato la stagnazione delle compravendite.
viaLa ‘casa’ prima vittima della crisi economica – L’Indro.
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Si sta semplicemente sgonfiando l’ultimo elemento della folle bolla immobiliare italica: i prezzi. Produzioni e transazioni erano già scese a livelli umani da alcuni anni. Manca solo che i prezzi tornino ad avere relazione con gli stipendi degli italiani e il cerchio sarà chiuso.
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