Secondo le dinamiche della sharing economy, si possono condividere le risorse materiali che per il momento non servono – come il trapano prestato ai vicini del social street – o momenti di socialità, skills e consigli professionali; molto raramente, però, questa condivisione arriva a coinvolgere risorse economiche tangibili. Soprattutto, la sharing economy non dà origine a una posizione antagonista, come succedeva per l’economia morale della classe operaia nel secolo scorso: prevale, invece, quella che potremmo chiamare una “solidarietà debole”.
viaAdam Arvidsson. La solidarietà debole | Doppiozero.
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