La finanza opprime i deboli, parola di finanziere

La finanza opprime i deboli, parola di finanziere

La politica è sempre più assente e la finanza ha colmato tutti i vuoti, accaparrandosi i migliori cervelli, ma anche alimentando un sistema che a ogni passo aumenta il divario tra ricchi e poveri, incentivando le rendite e distruggendo la classe media. I grandi regolatori hanno evitato il peggio, ma non il male, che è destinato a crescere. Anche in Italia, e nel prossimo futuro, con leggi come quella prestito vitalizio ipotecario che rischiano di trasferire in massa le case dalle famiglie alle banche, dopo che in uno “scambio masochistico” le classi meno abbienti hanno rinunciato a diritti e salari in cambio di privatizzazioni che hanno alimentato rendite alimentate dalla leva finanziaria.

Se a dire questi concetti fosse uno dei molti contestatori della finanza, che oggi si riconoscono nei partiti di protesta radicale europei, non ci sarebbe molto da stupirsi. Ma l’analisi viene da Guido Maria Brera, cofondatore e Ceo della società di gestione del risparmio più importante d’Italia, Kairos.

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