Boeri parla al Corriere della Sera delle priorità della sua azione. In primo luogo la “trasparenza. L’Inps soffre di una immagine esterna non buona, che non valorizza le sue qualità”. I servizi possono migliorare “con una forma organizzativa più efficiente. Ma lo faremo anche facendo partire finalmente l’operazione busta arancione. Una definizione in realtà superata perché la lettera col conto contributivo e la stima della pensione la manderemo solo ai lavoratori senza una connessione Internet. Per gli altri, ci sarà un pin col quale accedere attraverso il sito Inps al proprio conto e simulare la pensione futura, secondo diversi scenari di carriera e di crescita dell’economia”.
Questa possibilità sarà data a tutti i lavoratori dipendenti privati già nel 2015, mentre “per quelli pubblici ci vuole più tempo perché è più difficile ricostruire i versamenti. Nel 2016 dovrebbe essere possibile anche per i parasubordinati”. E a chi ha mostrato timore per le reazioni sociali derivanti dalla trasparenza sulle future pensioni, Boeri risponde definendo “necessario” che “i lavoratori siano consapevoli della loro situazione contributiva e di quali saranno presumibilmente le loro pensioni così da poter pianificare il futuro. Le banche dati sono un bene pubblico”.
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