Le banche dovranno indicare all’Agenzia non solo il nome dei contribuenti titolari dei rapporti bancari, ma anche i codici identificativi, il saldo di inizio e fine anno, e i movimenti passi e attivi del conto. Non solo: tra le comunicazioni obbligatorie ci sono anche i dati relativi a tutte le operazioni “fuori conto” o allo sportello, e il numero di accessi effettuati nell’anno presso le cassette di sicurezza.
Sotto la lente anche le carte ricaricabili, con il monitoraggio delle somme accreditate nel corso dell’anno. I dati dell’anagrafe dei rapporti finanziari potranno poi essere incrociati con quelli contenuti nelle altre 128 banche dati a disposizione degli ispettori fiscali: le anagrafi dei Comuni, il catasto, il Pra (Pubblico registro automobili) e Inps.
Il Grande Fratello fiscale potrà così monitorare ogni singola voce di spesa e ogni entrata tracciabile, che gli ispettori del fisco confronteranno con i redditi indicati nella dichiarazione Irpef. Per verificare la veridicità della dichiarazione sostitutiva unica (Dsu) per la determinazione dell’Isee, le banche dovranno anche comunicare i dati relativi alle giacenze medie di depositi e conti correnti
viaContro gli evasori, al via il Grande Fratello del fisco | Linkiesta.it.
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