Siamo abituati a pensare all’arte come a un bene dell’umanità che va preservato ad ogni costo (e spesso è davvero così). Certo, nel caso della street art la scomparsa di un’opera va messa in conto, le città e i loro muri cambiano, sono soggetti alle intemperie a alla speculazione. Ma nel gesto volontario di Blu c’è un aspetto che ha a sua volta dell’artistico, che completa il senso delle sue opere – che sono apertamente schierate. C’è la volontà di sottrarsi al meccanismo che ingloba l’arte e la ricontestualizza nel mercato.
viaI murales di Blu, o cosa ne pensiamo oggi della distruzione dell’arte : minima&moralia.
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