La Confederazione elvetica ha sottoscritto l’accordo per lo scambio automatico dei dati fiscali, firmato da 44 Stati dellOcse, che obbligherà dal 1° gennaio 2018 banche e fiduciarie locali a rivelare la posizione patrimoniale dei propri correntisti – in pratica, a non più garantirne l’anonimato – ponendo i contribuenti italiani che non hanno aderito allo “scudo” dinanzi al cruciale dilemma: autodenunciarsi all’Agenzia delle entrate, accettando un ravvedimento operoso, con sanzioni limitate e benefici penali, o lasciare in “nero” i soldi esportati illegalmente, ordinandone il trasferimento in uno Stato offshore, ma con il rischio di lasciare tracce indelebili che conducano all’identificazione della “refurtiva” e a sanzioni molto più gravi e onerose.
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