Le banche hanno, nel corso degli anni di crisi economica, ottenuto molta liquidità da parte della Banca Centrale Europea, che ha ridotto i tassi fino a quasi annullarli (oggi il tasso di rifinanziamento è allo 0,05%) ed ha erogato liquidità che doveva servire proprio a combattere il credit crunch, ma che invece è stata utilizzata dalle banche in altro modo.
Così le banche continuano nella loro politica creditizia poco rischiosa e davvero tanto miope. Non fare credito significa bloccare investimenti e consumi e dunque frenare irrimediabilmente la crescita del PIL. Il che nel medio termine si trasforma in recessione e dunque in minori attività per le banche stesse.
viaIl credit crunch in Italia e le misure a sostegno del credito. Si preannuncia un nuovo flop.
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