La spiegazione di questa fase di prezzi cedenti, nonostante la forte turbolenza del contesto politico-economico internazionale, va quindi cercata nello squilibrio, non abnorme ma comunque sensibile, tra una produzione troppo alta e una domanda ostinatamente debole. E questa situazione pare destinata a protrarsi per un periodo non breve, forse almeno per un biennio.
Certo, è pressoché sicuro che non assisteremo a un nuovo crollo come alla fine 2008, con il greggio quotato 35 dollari. Però aumentano i segnali che il “limite di resistenza” degli 80 dollari, ritenuto critico da molti paesi produttori, che temono per le loro entrate essendo questo il prezzo-base di riferimento con cui sono redatti i bilanci di molti membri dellOpec, possa essere valicato.
viaCè una relazione tra corsi del greggio e crisi internazionali? – Quadrante Futuro.
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