Per ricominciare non è più sufficiente un appello alla moralità personale dei manager, come fece Drucker nel 1954. È necessario ricostruire la visione di una economia civile, anche rivalutando le migliori tradizioni italiane, nell’ambito delle quali l’impresa si collochi come soggetto responsabile e creatore di sviluppo collettivo, e questo sia riconosciuto come il compito principale dei manager, piuttosto che quello di incrementare in qualche modo e in ogni modo, lo “shareholder value” degli azionisti, come ha sostenuto negli ultimi trent’anni una sciagurata e dominante teoria proveniente dagli Usa e da noi supinamente accettata e divulgata anche da cattedre importanti.
viaMarco Vitale. Ripensare l’impresa | Doppiozero.
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