Prendere coscienza dell’ingiustizia del sistema, e dunque lottare per abolirla, implicherebbe che noi ammettessimo di essere complici di un potere iniquo: e dunque – in uno scenario in cui il ruolo di vittima sfuma inquietantemente in quello di carnefice – coartefici del dolore da esso inflitto tanto agli altri quanto a noi stessi. Piuttosto che riconoscerci tali come elettori, lavoratori, consumatori, preferiamo continuare a difendere quel sistema come giusto, e quel male come accidentale o inevitabile.
viaInvestire se stessi. Capitalismo e servitù volontaria | Le parole e le cose.
Your Comment
Leave a Reply Now