Uno dei pilastri del neoliberismo è il prezzo come punto di incontro tra domanda e offerta e come riflesso di tutte le informazioni su un dato bene o servizio. Una visione meccanicistica e riduttiva alla base della mercificazione di qualsivoglia attività. Un dogma che esclude l’esistenza di esseri umani, o meglio li intende unicamente come homo oeconomicus, un essere astratto perfettamente razionale ed egoista, che pensa unicamente alla massimizzazione del proprio risultato economico.
La finanza etica smonta tale visione e supera nei fatti l’impianto neoliberista. Il valore torna a essere inteso nel suo senso più ampio, non come prezzo ma come insieme delle ricadute sociali e ambientali, dei benefici e degli impatti per l’insieme della società. Il valore economico è uno tra i molti parametri da prendere in considerazione. Nell’attuale fase di dominio della finanza intesa come un fine in sé stesso, viene restituita dignità alle attività economiche e il denaro diventa un mezzo per il raggiungimento di obiettivi di benessere delle comunità.
viaNon con i nostri soldi : minima&moralia.
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“…un essere astratto perfettamente razionale ed egoista…”
Razionale forse poco, certamente egoista. Ce ne rendiamo conto ad ogni scoppio di bolla speculativa.
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